SOGNO ILLUSORIO

SOGNO ILLUSORIO
m 2,30 x 0,70
tecnica mista: olio e acrilico
4 febbraio 2012

L’ ispirazione mi è nata dall’esigenza di testimoniare con l’arte la tragedia dell’immigrazione sulle coste Italiane da parte di popoli tiranneggiati e schiavizzati da ideologie tiranniche, da false letture di dottrine religiose, dove l’amore e la pace vengono soppressi con la violenza, e la povertà è l’arma per governarli.
Ho voluto guardare dalla loro angolazione, immaginare la parte più debole, metaforicamente la donna come personificazione della loro ricca cultura, per questo elegantemente vestita della dignità e meraviglia nel guardarli  oltre i vari modi cui vengono appellati, che spesso ledono le loro virtù. Uomini, donne e bambini che ambiscono attendendo il loro turno con sacrale pazienza l’occasione per attraversare quel ponte che li separa dalla nostra falsa felicità, il tronco secco ad arco sulla spiaggia ne è la metafora.
Attendono continuando a desiderare che si avveri quel sogno tracciandolo con un legnetto sulla sabbia : la parola SOGNO è incisa in arabo حلم
Immaginandoli sulla spiaggia, come fosse l’ultima, ripenso ad una miriade mai censita di gente che da ogni parte d’Italia si armava di quelle valigette di cartone pressato scuro e si accatastava sui moli d’imbarco per le Americhe, sui binari di tutte le stazioni per paesi Europei, ma lo abbiamo dimenticato! Eppure erano gli orizzonti cui moltissimi dei nostri avi, neppure tanto avi, hanno desiderato come unica via di scampo alla povertà, anche loro guardavano nella prospettiva di quell’orizzonte che l’ho voluto dipingere azzurro come alba e arancio come tramonto, aggredito dalle nuvole nere di un’infausta realtà per moltissimi di loro che non sono riusciti a terminare l’attraversamento di quel ponte e di quei molti che una volta riusciti sono stati, per modo di dire, legalmente respinti dagli stessi eredi di quei migranti italiani.
Il gabbiano, metafora di quella libertà che lo distingue padrone del mare, che non viene messo da nessuno in gabbia, è li a guardare severo, senza ali dispiegate al centro di quel ponte, come monito a riflettere se quel sogno è davvero la cosa più giusta da desiderare.
Mentre le barche in secca senza né remi né timoni, ignare testimoni di tante lacrime e lutti attendono di conoscere il prossimo numero di sogni illusori da traghettare, su di una di queste il titolo  حلم وهم