Visualizzazione post con etichetta _produzione2012. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta _produzione2012. Mostra tutti i post

RAPSODIA D'AMORE


RAPSODIA D'AMORE

Acrilico su tela
dimensioni : cm 250 x 40
30 giugno 2012

Rapsodia d'Amore è una ballata di metafore rivolte ad una coppia di giovani innamorati che hanno avuto il desiderio di chiedermi che venisse rappresentata la loro storia d'amore, su di una tela da esporre nella propria casa.
L'idea di getto è stata quella di usare i loro segni somatici per due maschere al centro della tela, non maschere che nascondano dei segreti ma candide e pure che  proteggano i loro sentimenti, candide come le due colombe che amoreggiano affacciate sul mare del mondo, dove le loro vite possano sempre navigare affrontando tutte le asperità che la vita ci presenta come ostacoli da superare insieme, l'ombra dei colombi opposta alla fonte di luce sta ad indicare la volontà che ogniuno di noi abbia nella scelta a volte dolorosa, di non seguire ciò che luccica ma con forza seguire i propri orizzonti.
Il Colibrì, sinonimo d'espressione di gioia e amore per la vita, metafora di come l'ingegno può darci le soluzioni per ogni esigenza, restare in volo per suggere linfa vitale che  nutra la nostra esistenza.
I due panni di diverso colore che proteggono ed accolgono le maschere, metafora dell'individualità che ogniun essere umano deve poter conservare anche nel momento in cui decide di condividere la propria esistenza, preservando il proprio " IO " senza annullarlo, ma arricchendolo con l'unione dell'altro.
Un tamburello, metafora dell'origine Salentina dell'uno, cui per la ballata della " Pizzica" ne è essenziale strumento musicale, ospita un Cardinalino rosso tipico della terra d'origine di lei, il Venezuela. Ed infine un grosso cesto di frutta esostica del centr'America con altro uccellino tipico del posto che ne sorveglia il consumo di quella frutta senza dover arrivare alle bucce. Ossia, che quest'amore possa sempre nutrirsi rinnovandosi nel corpo e nello spirito!


ECLISSI

ECLISSI :
" Patto d'amore tra il buio e la luce"
dimensione : cm 140 x 120
olio e acrilico su tela artigianale
15 Aprile 2012
…non mi sono mai soffermato ad ammirare le donne di colore, non per razzismo per carità, ma perché mi hanno attratto sempre le donne dalla carnagione chiara , carnagione mediterranea, capelli biondi rossicci o neri. Ammiro di quest’ultime il modo con cui hanno legato o pettinato le loro chiome. Oltre al fisico che non gradisco sia da copertina mi soffermo sull’espressioni dei volti, i loro fianchi, trovandomi  spesso a guardare con insistenza i profili o le pose corporee nel modo che siedono oppure camminano o meglio ferme a parlare, oltre ovviamente al piacere visivo le proietto nel mio interesse artistico, le immagino sulla tela ad interpretare uno dei miei libri dipinti.    
Quel pomeriggio di Maggio sedevo a studiare per un corso di Inglese in una scuola, quando apparve con violenza nell’aula questo colore nero ebano, i muri bianchi della classe potenziati dal sole salentino del primo pomeriggio ebbero un aumento  di luce nel momento in cui lei attraversò la lunga parete per andare a sedersi, rimasi abbagliato e stupito da tanto contrasto proprio come se avessi vissuto un fenomeno naturale : l’ ECLISSI.
Da quel momento l’Inglese perse il mio interesse, la parola ECLISSI mi torturava la mente, l’immagine di quella donna su una mia tela era l’unica priorità a cui ambivo in modo quasi asfittico. Mi feci aiutare dall’insegnante per chiederle in inglese, unica lingua oltre la sua di origini, che lei capisse, di posarmi per un quadro. Il suo stupore fu di sorpresa, ma mi diede una speranza, doveva parlarne con il suo ragazzo per accettare, così avvenne e qualche giorno dopo nel mio studio posò per una foto. Avevo sin dal primo momento già dipinto il quadro nella mia mente, creai il telaio, stesi la stoffa di cotone misto lino proveniente dal Libano e trattai  alla mia maniera la tela. L’ho disegnata subito di getto, ho disegnato la modella seduta che gioca con il sole, un sole speciale tra il souvenir e memorie mai sopite, un sole in fase di ECLISSI sospeso e trattenuto come un gioco dalla mano destra, quella che si dice uccida, mentre la sinistra  mano del cuore, rivolta verso il basso dolcemente aperta a sostenere un cerchio bianco come ad indicare ciò che vediamo dell’ECLISSI totale e nel suo interno appese delle stelle, uniche luci che ci appaiono in cielo nel buio più totale. Il gattino che gioca con esse, metaforicamente lo inserisco come espressione di allegria e dispetto al punto da staccare una stella per la curiosità… come io sono stato curioso di vedere il risultato di questa ECLISSI sulla mia tela.  
Un rosso punteggiato a far da sfondo con decorazione a cresta micenea sovrastato da composizione decorativa islamica, metafora che mi riporta nel viaggio fatto nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In uno di questi viaggi nel Marocco mi trovai a vivere l’esperienza di un’ECLISSI solare, la superstizione degli abitanti li fece rinchiudere in casa, le strade erano deserte, sulle spiagge non vi era anima viva, il mercato deserto, era agosto inoltrato ed  in quel periodo era morto il Re del Marocco, oltre al lutto sulla popolazione la credenza nefasta veniva rafforzata da quest’evento solare, un cittadino mi disse che per loro l’ECLISSI è sinonimo di disgrazie e chiunque avrebbe guardato il sole sarebbe potuto diventare cieco, per questo alla mia modella ho eliminato la pupilla lasciando l’occhio bianco. In cuor mio penso alla mia anima che ebbe il coraggio di guardare l’ECLISSI sulla  mia vita, al contrario però, non mi rese cieco bensì mi aprì gli occhi.
Una ninfea fiorita nell’acqua, metafora di tenacia e bellezza, fiore che si nutre sul fondale fangoso, come tutte l’ECLISSI della nostra esistenza da cui dobbiamo trarre ottimismo da ogni esperienza negativa, fangosa, dobbiamo avere il coraggio di riemergere e rifiorire.La scacchiera, metafora del gioco su cui si svolge la nostra esistenza si dissolve nel piano di vita, anche quella giornaliera che ci vede pedine in un mondo dove si vince e si perde, ogni esperienza è una partita a se dove anche la disfatta più nefasta, come il Sole coperto totalmente dalla Luna, ha un tempo più o meno lungo che finisce sempre con lasciare lo spazio alla luce… patto d’Amore tra il buio e la luce.

SOGNO ILLUSORIO

SOGNO ILLUSORIO
m 2,30 x 0,70
tecnica mista: olio e acrilico
4 febbraio 2012

L’ ispirazione mi è nata dall’esigenza di testimoniare con l’arte la tragedia dell’immigrazione sulle coste Italiane da parte di popoli tiranneggiati e schiavizzati da ideologie tiranniche, da false letture di dottrine religiose, dove l’amore e la pace vengono soppressi con la violenza, e la povertà è l’arma per governarli.
Ho voluto guardare dalla loro angolazione, immaginare la parte più debole, metaforicamente la donna come personificazione della loro ricca cultura, per questo elegantemente vestita della dignità e meraviglia nel guardarli  oltre i vari modi cui vengono appellati, che spesso ledono le loro virtù. Uomini, donne e bambini che ambiscono attendendo il loro turno con sacrale pazienza l’occasione per attraversare quel ponte che li separa dalla nostra falsa felicità, il tronco secco ad arco sulla spiaggia ne è la metafora.
Attendono continuando a desiderare che si avveri quel sogno tracciandolo con un legnetto sulla sabbia : la parola SOGNO è incisa in arabo حلم
Immaginandoli sulla spiaggia, come fosse l’ultima, ripenso ad una miriade mai censita di gente che da ogni parte d’Italia si armava di quelle valigette di cartone pressato scuro e si accatastava sui moli d’imbarco per le Americhe, sui binari di tutte le stazioni per paesi Europei, ma lo abbiamo dimenticato! Eppure erano gli orizzonti cui moltissimi dei nostri avi, neppure tanto avi, hanno desiderato come unica via di scampo alla povertà, anche loro guardavano nella prospettiva di quell’orizzonte che l’ho voluto dipingere azzurro come alba e arancio come tramonto, aggredito dalle nuvole nere di un’infausta realtà per moltissimi di loro che non sono riusciti a terminare l’attraversamento di quel ponte e di quei molti che una volta riusciti sono stati, per modo di dire, legalmente respinti dagli stessi eredi di quei migranti italiani.
Il gabbiano, metafora di quella libertà che lo distingue padrone del mare, che non viene messo da nessuno in gabbia, è li a guardare severo, senza ali dispiegate al centro di quel ponte, come monito a riflettere se quel sogno è davvero la cosa più giusta da desiderare.
Mentre le barche in secca senza né remi né timoni, ignare testimoni di tante lacrime e lutti attendono di conoscere il prossimo numero di sogni illusori da traghettare, su di una di queste il titolo  حلم وهم


SCORCIO CON FRUTTA

SCORCIO CON FRUTTA
cm 100 x 50
Tecnica mista ( terre e acrilico)
su tela
novembre 2012

ALESSIA D.

Alessia D.
dim. cm 70 x 120
tecnica acrilica su tela
ottobre 2012
 
...e venne Andreas un bel ragazzo dai modi gentili a chiedermi di realizzargli un quadro da regalare ad un'amica speciale, un'amica dedita alla danza ed alle arti fisiche da palestra. Non aveva che poche foto della ragazza ed in nessuna di esse le si vedeva bene il volto mentre danzava. Sono rimasto perplesso sulla fattibilità, anche perchè i tempi erano brevi e mi restavano pochi giorni per realizzarlo in tempo per una data ad essa importante. Abbiamo discusso sui colori prevalenti che avrebbe gradito si realizzasse l'opera, le foto erano tutte in costume nero, i volti in movimento di danza e mai a fuoco affinchè io cogliessi i lineamenti, ma dopo aver spulciato su facebook abbiamo individuato una foto con il volto in primo piano tra amici. Allora ho accettato l'ennisima sfida di provare ad accontentare questo ragazzo nel suo intento. Mi sono studiato per bene le foto ed ho usato il corpo di una ed il volto di un'altra, ho immaginato i veli di rosso anzichè neri ed il costume da danza del ventre...
Questo il risultato, le parole di Andreas nel vedere l'opera sono state : " Belloooo mi piace" !
Da artigiano dell'arte mi gongolo del piccolo successo.

PAESAGGIO SALENTINO


PAESAGGIO SALENTINO
Acrilico su tela
dimensione : cm 90 x 80
30 luglio 2012

KASSEL


"Kassel"
dim. cm 80 x 120
acrilico su tela
settembre 2012
 
Un' amica mi chiese se potevo realizzare il desiderio di donare ai suoi anziani genitori un quadro che rappresentasse il luogo dove hanno vissuto per anni lavorando, e crescendo i loro figli. Questo luogo si trova in Germania,  era in possesso di una vecchia cartolina spedita nel 1972, la cartolina sbiadita e stropicciata la stringeva tra le mani come una reliquia e me la mostrò con pudore e tenerezza dicendomi che era l'unica foto che aveva di quel luogo, raccomandandomi eventualmente avessi deciso di fare il quadro, di non smarrirgliela, ci teneva come cimelio.
Guardai la cartolina e senza esitazione le dissi di si che avrei tentato di realizzare questo suo desiderio, mi piace mettermi in competizione anche se non è proprio il genere di cose che mi entusiasmano artisticamente, poi perchè l'estro di un artista deve potersi manifestare con umiltà anche in questo genere di realizzazioni.
Non nascondo di averci messo impegno, preferisco l'informale, il surrealismo, i corpi umani che si prestano alle mie storie dipinte metaforicamente, ma come in altre occasioni è prevalso quel motto che era proprio anche degli artisti che nei secoli mi hanno preceduto, ossia: l'arte deve uscire dal proprio studio pur dipingendo una mela su di un muro e dove chiunque guardi una tua opera possa dire:  
<< bella o brutta >>!
 



BOUQUET CON CALLE E MICIO


BOUQUET CON CALLE E MICIO
11 marzo 2012
dimensioni: cm 137 x 73
acrilico su tela

VETRO DI POMPEO

VETRO DI POMPEO
cm 81 x 35
colore catalizzato su vetro
ottobre 2012

ULIVI SECOLARI SALENTINI

 



ULIVI SECOLARI
SALENTINI
dim.: cm 32 x 20
tecnica : pennarello nero e seppia
      su carta per il pane
Dicembre 2012
Passeggiando per le campagne salentine è impossibile non essere in compagnia degli ulivi secolari, distese di fronde e tronchi contorti dalle stagioni, dal vento, dalla sete e dal tempo che inesorabile ne modella i fusti. Fermarsi a guardarli per dire solo : " Bellissimi" è un'offesa per questi testimoni secolari. Bisogna usare la macchina del tempo con la mente, andare indietro con la memoria per vedere nugoli di persone arrampicate sui loro rami con delle scale a pioli lunghissime, vederle usare le mani e dei bastoni per scuoterne i rami e far cadere a terra le perle nere che in seguito si trasformeranno in gocce d'oro, quell'oro che è vita! Tante altre persone piegate a terra e raccattarne ogniuna di quelle perle da riempire i panari fatti di giunco o strisce di canne. Vedere con la memoria mio padre o i tanti padri con le mamme ed i fratelli che cantano stornelli in vernacolo per allontanare la fatica, la fame e molte volte i freddi giorni di tramontana. Immaginare con la mente quante generazioni sono passate sotto quelle cime contorte, quanti potatori ne hanno confezionato la crescita per impedire che le cime si alzassero troppo verso il cielo e rendere complicata la raccolta delle perle. Immaginare inoltre le epoche, dai Normanni agli Ottomani, dagli Angioini ai Borboni, dai Savoia ai Tedeschi, dagli Inglesi agli Americani, ai nostri umili contadini  che hanno trovato riparo ed ombra sotto di loro e che ora non c'è più nessuno, immaginare tutto quello che vogliamo, gli ulivi sono ancora lì a darci le perle, ed il cielo è sempre lo stesso e che il sole che li scaldava  facendoli soffrire e contorcersi è ancora lì che li arde e li squama. Mi fermo a schizzarli sui fogli che mi trovo in macchina, con il cuore e l'affetto indefesso verso di loro, cosa che la macchina fotografica non sa fare. 
 

ELVIRA E SALVATORE


ELVIRA E SALVATORE
dim.: cm 80x60
tecnica: acrilico su tela
24 novembre 2012
Ecco come l'estro si può manifestare artisticamente su due ritratti scolpiti dal tempo.
Avevo tempo tre giorni per realizzare questi due ritratti prima che festeggiassero il loro 50° Anniversario di vita insieme quando i familiari mi hanno chiesto se sarei stato in grado di eseguirli. Non mi era mai capitato di essere così incosciente da accettare, farli ad olio ci sarebbero voluti più giorni mi restava dunque utilizzare la tecnica dell'acrilico, ma ammetto che la conosco poco, però ho accettato. E da incosciente ho dato tutto me stesso supportato da tre giorni di scirocco che umidiva i colori dandomi il tempo di sfumare. Il risultato è questo ed i committetnti sono rimasti piacevolmnete soddisfatti, io di più....grazie a Dio e la dote che mi ha donato!

NATURA MORTA CON DEDICA


NATURA MORTA con DEDICA
cm 100 x 50
Acrilico su tela
maggio 2012